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Dolore per Ciro, ma pronto segnale di riscatto. Nell’ex covo di camorra nasce Officina Cimaglia

Dolore per Ciro, ma pronto segnale di riscatto. Nell’ex covo di camorra nasce Officina Cimaglia

Improvviso dolore ma immediato segnale di riscatto. Possono così unirsi le contrastanti emozioni che hanno segnato la giornata di oggi, 26 settembre, a Torre del Greco. Il toccante minuto di silenzio osservato per la morte di Ciro, lo studente precipitato giù da una finestra dell’istituto superiore Eugenio Pantaleo e morto in ospedale dopo due giorni di agonia, ha infatti chiuso la partecipata inaugurazione di Officina Cimaglia, uno spazio di aggregazione e inclusione sociale all’interno di un ex covo di camorra, confiscato nel 2013 per il reato di usura. Alla cerimonia era presente anche il numero uno di Arci Napoli, Mariano Anniciello.

All’interno del bene restituito alla comunità si terranno laboratori artistici, musicali e creativi, anche per la lavorazione del corallo, rivolti soprattutto ai giovani. E, in aggiunta, sarà ospitata la sede di Radio Pride, la nuova realtà giornalistica nata per dare voce ai bisogni ed alle istanze della comunità LGBTQIA+. “Radio Pride nasce come un luogo di ascolto, dialogo e confronto – ha dichiarato Danilo Di Leo, presidente di Pride Vesuvio – vogliamo essere una voce per tutte quelle persone che spesso si sentono sole e emarginate”. L’evento, moderato da Antonello Sannino, Presidente di Antinoo Arcigay Napoli e Portavoce del Vesuvio Pride di Torre del Greco, ha visto una partecipazione straordinaria, con la presenza di istituzioni e cittadini che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza a questo importante progetto.

Un momento toccante è stato dedicato alla memoria di Ciro. La sua tragica storia ha sottolineato l’importanza di creare spazi sicuri e accoglienti per i giovani, dove possano esprimere sé stessi senza paura, bullismo e discriminazioni. “La nascita di Radio Pride è un segnale forte – ha commentato Antonello Sannino – dimostra che Torre del Greco è una città pronta e aperta al cambiamento. Far nascere una testata giornalistica a tematica queer in un bene confiscato alla camorra, che ci è stato consegnato come un rudere, senza né porte e finestre, e che oggi diventa un presidio di legalità e partecipazione, è motivo di grande orgoglio per le nostre associazioni. Oggi per noi Officina Cimaglia è Pride”.

Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, la dirigente dell’ANBSC (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), Daniela Lombardi, l’assessore alla legalità della Regione Campania, Mario Morcone, l’assessore per la legalità del Comune di Napoli, ed ex Questore di Napoli, Antonio De Iesu, e la vicepresidente del Consiglio della Regione Campania, Loredana Raia. “La morte di Ciro dimostra che non è la scuola, oggi, a fallire, ma in discussione c’è il più ampio concetto di famiglia e di modelli di socializzazione. Per questo motivo ringrazio le associazioni che hanno dato vita al progetto di Officina Cimaglia. Il Comune di Torre del Greco sarà sempre al loro fianco” così il sindaco Mennella.

“Questa è la seconda inaugurazione in Campania di beni assegnati direttamente con bando dell’Agenzia – ha dichiarato la dirigente Lombardi – i temi fondamentali sono tempi lunghi ed iter di assegnazione, la necessità di fare rete con i territori e le realtà del terzo settore. L’ultimo fattore è la tenacia. Ai presenti dico: siete stati bravi, non avete mollato”.  “La giornata di oggi è molto importante perché va in contrasto con la chiarissima stagione di forte arretramento dei diritti che stiamo vivendo” ha detto invece l’assessore Morcone. “Il tema principale, in materia di lungaggini relative all’assegnazione dei beni confiscati, è quello dei finanziamenti – le parole dell’ex questore De Iesu – questi beni spesso sono ruderi con costi di manutenzione non sostenibili sia per Comuni come quello di Napoli, che ha 5 miliardi di euro di debiti, sia per le realtà del terzo settore”.

Significative in merito le parole di Mariano Anniciello, presidente ARCI Napoli: “Rivalutare i beni attraverso il terzo settore è un’azione fondamentale. Non discuto l’importanza dell’elemento finanziario, ma ci sono milioni di euro di progetti sociali che vengono finanziati dalle istituzioni e che poi finiscono in fitti o in localizzazioni terze. Al riguardo, è fondamentale la co-progettazione tra il pubblico e le realtà del terzo settore che si accollano anche una manutenzione straordinaria della quale rimarrà per sempre proprietaria la comunità. Quindi l’elemento finanziario è facilmente incrociabile con la realtà pubblica. Bisogna essere solo un po’ più razionali”. “Doveva essere un giorno di gioia, che viviamo però con un velo di tristezza e di dolore. Però credo molto nei segni. Stamattina è morto Ciro ma nello stesso giorno, in via Cimaglia, si apre una porta, che non è solo un presidio di legalità, ma è una sorta di percorso aperto per tutti coloro che hanno bisogno di costruire relazioni positive” ha chiosato Raia. Hanno inoltre portato il loro contributo Don Ciro Cozzolino per Libera, Giuseppe Scognamiglio per Radio Siani, Massimo Mola per Humas, Daniela Falanga per Antinoo Arcigay Napoli. Presenti anche la CGIL e Radio Masaniello.

 

Arci Mediterraneo
Arci Mediterraneo impresa sociale srl è un'organizzazione che lavora per la pace, l'accoglienza ed i giovani dal 1990, data della sua fondazione