Dedizione, forza d’animo, gentilezza, coraggio. Poi l’amore incondizionato per un figlio di dieci anni che sogna di fare il calciatore. Questi i sentimenti che trasmettono, oggi, gli occhi scuri di Summera. Il passato, fatto soprattutto di sacrifici e delusioni, sembra essere alle spalle. E’ una storia difficile quella di Summera, 45 anni, nata in un paesino del Pakistan, Gujrat. Da ragazza frequenta regolarmente la scuola fino a tagliare il traguardo della laurea in Educazione generale all’Università Allam Iqbal. Nel mezzo, un matrimonio e un figlio: Ali. Forse anche per assicurargli un futuro più sereno, costellato da sogni e da maggiori opportunità, nel 2017 Summera lascia il Pakistan. Insieme a lei partono suo marito e il piccolo Ali. Il viaggio è lungo e faticoso: Paesi Bassi, poi Germania. Qui la vita di Summera sembra precipitare. A seguito di una lite, suo marito abbandona sia lei che Ali. Il papà del piccolo non tornerà più.
Summera ed Ali, adesso soli, riprendono il loro viaggio. Prima l’arrivo in Francia, infine, nel 2019, la meta tanto agognata. E’ l’Italia. Summera, fin da subito, prova a tirare avanti: alloggia in alcune case in cambio di aiuto domestico. Nel 2023, Summera è accolta nel progetto SAI del Comune di Napoli, gestito da Arci Mediterraneo. “Non ho mai lavorato perché la mia famiglia non voleva e perchè ho sempre dovuto occuparmi del mio bambino” queste le sue prime confessioni all’equipe di operatori di Arci. Tra loro, uno psicologo ed un esperto legale.
I professionisti di Arci colgono però immediatamente tutte le potenzialità di Summera: ama leggere e scrivere, le piace informarsi e, soprattutto, impegnarsi per permettere al piccolo Ali, un giorno, di avere una vita dignitosa. “E’ il mio sogno” dice ancora la donna. Ali oggi ha 10 anni. È un bambino educato ed intelligente. Il prossimo anno frequenterà la IV all’Istituto “Sacro Cuore” di Miano in provincia di Napoli. Ama andare a scuola, studiare, passare del tempo con i suoi amici. Si diverte a giocare con le sue macchinine o a calcio, con gli altri bambini ospiti del centro collettivo di Miano, nel giardino della struttura alloggiativa dove risiede con sua madre. “Voglio diventare un calciatore” ammette candidamente Ali. Lo sguardo rivolto al cielo come assaporasse un sogno.
Ali studia e sogna. Summera, invece, cerca un lavoro. E’ per questo che Summera segue un corso Formintegra di “Social media”, alla sede di via Vertecoeli di Medihospes, poi supera l’esame di lingua italiana livello A2. Nel frattempo, l’equipe di Arci vuole trovarle un’opportunità di impiego. L’occasione, per Summera, si è infine presentata. Oggi, la donna venuta dal Pakistan, abbandonata dal marito, rimasta sola con il piccolo Ali, ha iniziato un tirocinio come pasticciera presso una delle sedi della nota pasticceria “Leopoldo”. Finalmente, adesso, Summera sorride. E dichiara: “Prima ero molto preoccupata e sempre triste. Da quando sono in questo progetto, ho ricevuto tanta motivazione e supporto per vivere la nostra vita al meglio. Sono molto grata a tutti dal profondo del mio cuore”.