Arci Mediterraneo sul set di “Transiti: il cinema di Elvira Notari”, il documentario per la prima regista d’Italia

“C’è una grande connessione tra l’attività svolta dalla vostra impresa, Arci Mediterraneo, e il cinema di Elvira Notari che, infatti, era proprio rivolto ai migranti, a quell’epoca rappresentati dagli italiani che andavano in America”. Queste le parole con le quali la scrittrice e giornalista de La Stampa, Flavia Amabile, autrice de “Elvira”, bel libro sulla celebre ma oggi dimenticata regista partenopea dei primi del ‘900, ci accoglie sul set  di “Transiti: il cinema di Elvira Notari” (titolo provvisorio).

Il documentario, che uscirà nel 2025, in coincidenza con il 150° anniversario della nascita di Elvira Notari, prima regista donna d’Italia, antifascista, racconta la vita e il lavoro di una delle più importanti e rivoluzionarie figure del cinema nostrano. “Il documentario riformula la visione unica di Elvira attraverso le voci di coloro che oggi celebrano la sua eredità – dagli esperti che hanno riscoperto i suoi film alle nuove generazioni che incontrano per la prima volta il suo lavoro” così anticipano dalla coproduzione Italia-USA della casa di produzione di Napoli, la Parallelo 41 Produzioni, fondata da Antonella di Nocera, e della Awen Films, fondata da Valerio Ciriaci e Isaak Liptzin. Il progetto beneficia di collaborazioni ufficiali che garantiscono l’accesso a materiali d’archivio preziosi come quelli della Cineteca Nazionale e della Cineteca di Bologna.

A Napoli, invece, la scrittrice Flavia Amabile, il regista Valerio Ciriaci e l’intero cast della produzione ci hanno fatto visita in Via Di Capua. Qui, presso un’abitazione al secondo piano ora gestita in fitto da Arci Mediterraneo Impresa Sociale, Elvira Notari studiava, rifletteva, facendosi ispirare dalle voci e dal folklore tipici dei quartieri partenopei per ambientarvi alcune scene delle sue significative pellicole. “E’ stato davvero incredibile trovare questo filo sottile che lega un cinema rivolto ai migranti con Arci Mediterraneo” sottolinea sempre Amabile mentre parla con uno dei nostri mediatori culturali, Andrea Esposito. Dopo le presentazioni di rito, la scrittrice, insieme allo staff della Awen Films, ha intervistato due beneficiari del Burkina Faso, oggi accolti da Arci Mediterraneo Impresa Sociale proprio nella casa che ospitò le prime produzioni di Elvira Notari.

L’intervista, che sarà riprodotta anche solo parzialmente nel docufilm in uscita, ha regalato momenti di profonda commozione. “Sono scappato dal Burkina Faso, dalla morte, dalla guerra, dalla chiusura delle scuole, dal terrorismo. Qui a Napoli, ora, voglio soltanto lavorare. Sogno di fare l’elettricista o anche l’operaio edile, grazie ai corsi di formazione e di lingua italiana che sto frequentando nel progetto di accoglienza gestito da Arci” racconta uno dei migranti intervistati. “Mio padre è morto prima che fuggissi, nel 2017. In Africa ho lasciato mia madre e mia sorella” prosegue. Ha quasi le lacrime agli occhi, poi ci mostra un video postato dai terroristi islamici della Jihad, aderenti alla sigla Jnim, che lo scorso 24 agosto hanno massacrato 400 persone, creando una macabra fossa comune a Barsalogho, dipartimento della Burkina Faso.

Sono scene d’odio, che non rivestono alcun senso, nessun significato. Anzi no, forse solo uno. Quello di rafforzare ancora il nostro impegno per promuovere la pace, i diritti, la solidarietà tra i popoli.

In basso, la fotogallery della giornata sul set.